È di ieri un articolo del Wall Street Journal in cui vengono elencate tutte le nuove features che Apple vorrebbe integrare nel suo wearable – l’elenco è impressionante (forse anche un po’ gonfiato per bilanciare i ritardi nell’uscita del nuovo Apple Watch).
Vediamo insieme che cosa potrà (come no, essendo ancora in fare di test) essere integrato:
- Misurare la pressione (d’altronde Apple insegue questa features dal 2016 – e uno dei leader della “pressione” – Omron – ha già lanciato il suo wearable, come ha fatto anche Samsung)
- Misurare la temperatura – questa è sicuramente una delle feature più richieste in questo periodo di covid (FitBit e Halo di Amazon ce l’hanno)…ma è utile anche per…
- …il controllo delle nascite – esattamente come fa Ava health. Temperatura del corpo + altri parametri per predire i periodi fertili
- Prevenzione delle apnee notturne – con lettura del livello di ossigeno
- Possibile misurazione non invasiva (??) della glicemia
Apple poi punta anche all’approvazione come medical device per l’identificazione di stati di fibrillazione atriale, nonché della registrazione dei livelli di ossigeno.
Insomma, con tutte queste caratteristiche andrebbe a rispondere ad alcune delle condizioni mediche più diffuse: diabete, problemi cardiaci, apnee notturne.
Inoltre, con le approvazioni dagli enti regolatori da “giocattolo tech” diventerebbe sempre più strumento diagnostico, senza aver (ancora) la volontà di sostituire gli attuali strumenti diagnostici.
Se vogliamo continuare il parallelismo con il titolo, questa evoluzione di “tutto in un unico wearable” porterà probabilmente i consumatori a scegliere chi offre più features, a discapito dei wearable con un focus specifico.