Eccoci con l’appuntamento settimanale con le news più rilevanti
Il Google della salute: l’app inglese Caidr ha appena aggiornato la sua search engine ( e user experiecne!) – grane barra di ricerca, si digita l’argomento legato alla salate di interesse è in meno di 0,9 secondo si ha il risultato (validato da un team medico)
Chi sono i 30 influencer mondiali per quanto riguarda la salute e il tech? Eccoli!
Continua il filone in cui si prova ad immaginare la digital health come possibile soluzione per appianare le disuguaglianze di accesso alle cure, all’expertise medico, al trattamento di comorbidità e a quelle relative a differenze tra sistemi sanitari e supporto in caso di catastrofi naturali (o politiche)
Amazon care continua la sua espansione, si parla di altre 20 aree metropolitane negli States
Continua la collaborazione tra Mayo Clinic e Google: questa volta hanno sviluppato un algoritmo per ottimizzare la neuro stimolazione…
…ma Mayo Clinic collabora anche con la start-up Neuroglee – DTx – per la cura di deficit cognitivi
Continuiamo tutti a dire che la digital health sarà una bolla per gli investimenti, ma non la pensano così i venture capitalist
Grazie al covid, ecco come cambieranno gli studi clinici – rendendo molto più rapido l’arruolamento e monitoraggio dei pazienti.
Sono anni che Babylon Health supporta la penetrazione e accesso alla sua piattaforma in Rwanda. Ora ha lanciato la possibilità alle persone che non dispongono di un device, di accedere ad uno in comune…e di accedere alle cure!
Si continua a parlare di come il riconoscimento vocale possa essere un supporto ai professionisti sanitari, per evitare di riportare a mano i dati sulle cartelle cliniche ed evitare una fonte di stress.
App sviluppate dalle pharma: è il momento giusto? Sembra di sì, i download delle app sono aumentati. È facile? No, serve prima un confronto con tutti i reparti. Hanno senso? (ndr: forse no – tempo che sarano pronte il trend sarà già un altro…)
Elvie, il tiralatte tech e di design, continua a ricevere finanziamenti