Questa Domenica è la giornata mondiale della salute mentale – che si festeggia ogni anno il 10 Ottobre.
Non starò ad evidenziare quanto sia importante, per tutti, dare la giusta attenzione non solo alla nostra salute fisica ma anche a quella mentale.
Non mi focalizzerò su come sia cruciale cancellare lo stigma associato alla mental health (dall’ansia che magari viene banalizzata ad un disturbo bipolare, che viene guardato con sospetto e le persone allontanate) perchè un po’ ci ha pensato la pandemia a sensibilizzarci, e un po’ siamo tutti più consapevoli.
Voglio invece raccontare 10 fatti del mondo digital che ci dimostrano di come la paura a parlare di queste tematiche, ad esporsi e a mostrarsi fragili sta pian piano scomparendo e i servizi a supporto aumentando.
1 – Su Tik Tok se ne parla apertamente
Partiamo con il botto. TikTok sappiamo non essere più solo balletti, e le nuove generazioni sono impressionanti. Si raccontano e ci raccontano dei loro problemi, di come affrontano la depressione giorno per giorno, o un disturbo alimentare, o di come procede la loro giornata in una clinica psichiatrica. Incredibile!
Avvicina noi a comprendere il loro mondo e il mondo di chi vive queste patologie, può aiutare e spingere ad una azione persone che ne soffrono e aiuta loro.
2- C’è il “martedì delle parole” su Instagram
Altro esempio su un social che ha confini più tradizionali, è il “martedì delle parole” della psicoterapeuta Stefania Andreoli. Ogni settimana, un box domande aperto che tocca tematiche ampie e che stimola un bel dibattito e condivisione social.
3- Nascono i chatbot per la salute mentale
Uno studio ha dimostrato che il chatbot WeBot crea un legame con il paziente simile a quello umano – con conseguenti outcome positivi sulla salute mentale.
4- C’è un grande focus della telemedicina sulla mental health
Un tema delicato come la salute mentale richiede una dose di contatto umano ed empatia che si traducono spesso in presenza – fisica.
Ma sia l’emergenza covid che il prima, ci hanno mostrato che anche grazie ad una telefonata, o ad una video chiamata è possibile fornire assistenza.
Esempi italiani sono Unobravo, Glipsicologionline, o il servizio di psicoterapia del Sant’Agostino o di MioDottore.
Se guardiamo all’estero le 3 più grandi piattaforme di assistenza digitale hanno tutte integrato i servizi di mentale health: Omada Health, Dario Health e Livongo.
5- Gli investimenti nelle soluzioni digitali di mental health sono in crescita
Più cresce la domanda di supporto legato a disturbi mentali, più aziende e realtà che creano soluzioni in quest’ambito ottengono investimenti.
I dati di Rock Health ci dicono che tra 2019 e 2020 i deal sono aumentati da 40 a 67, passando da 914 milioni di dollari a 2,4 billion!
6- Si cercano i digital biomarkers della mental health
Sono gli anni della popolarità dei Digital Therapeutics e le grandi aziende del campo come Pear Therapeutics, Click Therapeutics e Akili Interactive continuano a lanciare sul mercato prodotti per patologie mentali: schizofrenia, ADHD…
7- Le app di dating supportano la salute mentale dei loro utenti
Bumble, una delle famose app di dating, ha fatto una partnership con Calm (app di meditazione e respirazione) per aiutare le persone ad affrontare con serenità gli appuntamenti in questa nuova normalità.
8- Anche i bambini non vengono lasciati da parte
I bambini, e adolescenti, a volte non sono un target di interesse o preso in considerazione.
Vediamo però ora interessanti soluzioni, come l’App sviluppata dal governo australiano a supporto dei genitori su tematiche quali ansia, difficoltà relazionali, stress… Oppure l’azienda DotCome che crea una partnership con Goodside Health (provider di telemedicina) per supportare la salute mentale dei bambini e ragazzi a scuola.
9- Le azienda pharma impegnate nella mental health supportano soluzioni digital
Pensiamo al recente annuncio di Boehringer Ingelheim che, insieme a Click Therapeutics, vorrebbe identificare un digital biomarker per la schizofrenia, all’app Giada lanciata in Italia a supporto delle persone in cura per depressione e loro caregiver, oppure all’esempio, finito male forse perché troppo precursore, di Novartis e Pear Therapeutics sulla schizofrenia.
10- ….E la meditazione diventa mainstream!
La famosissima App di meditazione Headspace (che, ricordiamocelo, ha anche creato una mini serie anti-ansia e pro-relax su Netflix!) si lancia dal wellness alla salute grazie alla fusione con Ginger – creando HeadSpace health.